Cyber security nel 2026: gestire il cambiamento tra innovazione, regolamentazione e resilienza

Nel 2026, la cybersecurity sarà contraddistinta da un’accelerazione dell’innovazione tecnologica, da minacce sempre più sofisticate e da un contesto normativo in continua evoluzione. In questo scenario, le organizzazioni dovranno adottare un approccio strategico orientato alla resilienza per garantire la continuità operativa e la protezione dei dati.

Lo stato globale della cybersecurity

Avvicinandosi al 2026, la cybersecurity si afferma come uno dei pilastri centrali della trasformazione digitale.
L’adozione accelerata dell’intelligenza artificiale rappresenta il cambiamento più significativo dai tempi della migrazione al cloud, generando un impatto dirompente non solo sulle strategie di business, ma anche su un contesto normativo in rapida evoluzione.

Key insights

  • Le organizzazioni più avanzate stanno superando la visione della cybersecurity come semplice centro di costo, trovando modi strategici per trasformarla in un vantaggio competitivo.
  • L’intelligenza artificiale, pur introducendo nuovi rischi, apre anche opportunità concrete che le organizzazioni resilienti devono saper cogliere.
  • Di fronte a centinaia di requisiti normativi e di reporting frammentati che rallentano i team di sicurezza, un approccio integrato permette alle aziende di crescere, espandersi e innovare con maggiore fiducia.
  • La data governance è diventata il fulcro delle strategie di cybersecurity efficaci; i nostri esperti offrono indicazioni fondamentali su come affrontarla all’interno di ecosistemi complessi.
  • Il divario di competenze in ambito cybersecurity continua ad ampliarsi, in particolare per le figure in grado di integrare conoscenze tradizionali con le tecnologie emergenti.

Focus sul mercato italiano

Il contesto italiano riflette un tessuto economico fortemente caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese (PMI), spesso prive di strutture interne dedicate alla sicurezza informatica. 

In questo scenario, la sfida principale è superare una visione “compliance-driven” della cybersecurity, per evolvere verso un modello strategico e proporzionato al rischio, capace di generare valore e competitività.

Il recepimento della Direttiva NIS2 tramite il Decreto Legislativo 138/2024 rappresenta un passo fondamentale in questa direzione. Le nuove regole impongono alle organizzazioni italiane, incluse le PMI, di adottare un approccio sistemico alla gestione del rischio cyber e di rafforzare i meccanismi di segnalazione degli incidenti all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). 

Se interpretati correttamente, questi obblighi diventano strumenti per potenziare la resilienza operativa, la fiducia dell’ecosistema e la continuità del business. In un mercato sempre più sensibile alla resilienza digitale, le organizzazioni che investono oggi in governance, formazione e collaborazione lungo la supply chain saranno quelle che guideranno la crescita domani.

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