Forvis Mazars Insight: è online il numero di Maggio 2025

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE della Direttiva "Stop the clock", avvenuta il 16 aprile, le aziende europee della fase 2 e fase 3 hanno ormai appreso la certezza di non dover pubblicare informazioni sulla sostenibilità per i periodi di rendicontazione 2025 e 2026. 

La Direttiva proposta dovrà essere recepita dagli Stati membri nella legislazione nazionale entro il 31 dicembre dell’anno corrente. Relativamente ai negoziati in corso sulla bozza di Direttiva "Content", le posizioni espresse dal Consiglio e dal Parlamento Europeo dimostrano, come prevedibile, che non sarà semplice raggiungere un rapido accordo tra i colegislatori, in particolare sull'ambito di applicazione della CSRD.

Oltre a posticipare di due anni l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità per le aziende della fase 2 fase 3, la Commissione Europea (CE) sta lavorando ad un emendamento al Set 1 degli Standard ESRS, che dovrebbe essere adottato a giugno 2025, per alleggerire l'onere di rendicontazione di sostenibilità delle aziende della "fase 1" in attesa dell'adozione degli Standard ESRS semplificati. 

In base a questa modifica, le aziende della fase 1 potranno redigere le loro rendicontazioni di sostenibilità per i periodi finanziari 2025 e 2026 utilizzando le stesse disposizioni transitorie applicabili al periodo finanziario 2024. 

Inoltre, l'EFRAG ha adottato un piano di lavoro che gli consentirà di presentare il proprio parere tecnico alla Commissione Europea entro il 31 ottobre 2025. 

Una consultazione pubblica sulle bozze dei principi è quindi prevista per quest'estate, seppur per un periodo di tempo molto limitato. Dunque, sarebbe opportuno che le parti interessate seguissero da vicino le discussioni dell'EFRAG nelle prossime settimane, con l’obiettivo di prepararsi nel modo più efficace possibile a questa consultazione.

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