Profili di deducibilità degli importi corrisposti nelle ormai frequenti ipotesi di truffa al CEO

Quale il trattamento fiscale delle somme corrisposte dalla Società in caso di truffa al proprio CEO? Il presente contributo analizza la questione a partire dal quadro normativa di riferimento.

È online la pubblicazione redatta da Matteo Ceccarelli ed Emanuele Amati, Senior Manager Tax, con Carlotta Padua, Senior Tax Advisory, per la rivista Amministrazione e Finanza di Wolters Kluwer.

Il processo di digitalizzazione che ha avuto una notevole accelerazione nel corso degli ultimi anni, se da un lato ha visto cambiare le abitudini delle imprese nella logica dell'informatizzazione dei processi aziendali, dall'altro ha fatto sì che le truffe digitali siano diventate una minaccia costante. Phishing, ransomware, vishing sono diventate in breve tempo vocaboli all'ordine del giorno, con la conseguenza che tutte le imprese si trovano ormai quotidianamente coinvolte nella gestione del rischio informatico, al fine di evitare danni potenzialmente derivanti dalla violazione di sistemi a causa di attacchi. La consapevolezza delle imprese, le misure di difesa nonché la formazione del personale in materia possono non essere sufficienti.

Infatti, l'efficientamento dei sistemi di aggiramento delle informazioni, i modelli informatici sempre più avanzati nonché la diffusione di metodologie automatizzate sta portando ad un esponenziale incremento dei tentativi di frodi digitali e, conseguentemente, ad un sempre crescente numero di vittime. 

Tra le frodi aziendali di maggiore rilevanza ed (anche) eco mediatico, spicca senza dubbio la c.d. truffa al CEO o "truffa del capo". Questa particolare attività criminosa si basa sull'inganno perpetrato nei confronti di un dirigente o di un dipendente di alto livello autorizzato ad effettuare transizioni, inducendolo, attraverso raggiri, al pagamento di fatture false o a effettuare trasferimenti di denaro.

 Nella maggior parte dei casi, il raggiro si concretizza mediante tecniche di ingegneria sociale basate sulla costruzione di un complesso schema criminale, studiato per trasmettere alla vittima un senso di assoluta certezza, riservatezza e urgenza rispetto all'operazione simulata. Un'accurata analisi e una profonda conoscenza dell'organizzazione aziendale consentono al cyber criminale di creare un sistema di elementi coordinati e personalizzati, progettati su misura per il bersaglio della frode, che costituiscono il fulcro del raggiro. 

Il ricorrente utilizzo della tecnologia, ed in particolare dell'intelligenza artificiale, attraverso l'alterazione di immagini, video e audio, contribuiscono a rendere convincenti le informazioni false trasmesse alla vittima, con il conseguente crescente utilizzo di un modus operandi, per chi la subisce, molto spesso non evitabile.

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